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Sono Federico Stissi, psicologo e psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-costruttivista-complesso.
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Sicilia (10345-A).
Nel 2019 ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica presso l’Università “Kore” di Enna con 110 e lode, proseguendo poi la formazione attraverso la Scuola di Psicoterapia ALETEIA in cui mi sono specializzato in ambito Cognitivo Costruttivista Complesso.
All’interno del mio percorso formativo accademico ho avuto l’opportunità di interfacciarmi con differenti realtà, nell’ambito del tirocinio, con esperienze in ambito comunitario circa la presa in carico di utenti con tossicodipendenze, disturbi psicotici e anche disturbi del neurosviluppo.
Ho iniziato il mio percorso professionale svolgendo il ruolo di Asacom, per poi proseguire con la mia attività privata come psicologo e psicoterapeuta.
Ad oggi, svolgo la professione clinica privatamente, presso:
il mio studio a Belpasso (CT) – Via Regina Elena 22;
lo studio Galene situato a Catania - Via Trigona 67
Online.
Disturbi d'ansia;
Disturbi dell’umore;
Disturbi alimentari;
Difficoltà relazionali;
Regolazione Emotiva;
Autostima;
Tematiche identitarie;
Fra i diversi approcci psicoterapeutici, scelsi l’approccio cognitivo-costruttivista non soltanto per un interesse professionale, ma anche per un’inclinazione personale in merito alle molteplici modalità attraverso le quali si possono costruire significati differenti rispetto la realtà sia interna che esterna, concetto che ha sempre destato in me un profondo interesse.
Inoltre, tale approccio mi ha dato la possibilità di approfondire la mia propensione circa le basi neuropsicologiche sottostanti determinati fenomeni, patologici e non, completando in questo modo la comprensione e contestualizzazione del sintomo, o comunque di determinati processi mentali e comportamentali.
Il mio modo di lavorare ruota attorno alla co-costruzione del significato: ciò che accade in seduta è sempre un incontro tra mondi interni, dove i sintomi vengono letti come tentativi – spesso dolorosi ma comprensibili – di protezione, mantenimento di una coerenza interna, modalità di sopravvivenza, coerentemente alla storia evolutiva del paziente.
Nel percorso terapeutico accompagno le persone a riconoscere le proprie parti più vulnerabili e quelle più critiche, trasformando il giudizio in curiosità, la colpa in responsabilità e il perfezionismo in direzione personale, allo scopo di osservare le proprie ferite e approcciarvisi con spirito di accudimento.
Presto particolare attenzione al funzionamento intrapsichico, alle dinamiche relazionali e ai nodi emotivi che emergono nel “qui ed ora” della seduta, che considero materiale clinico prezioso, per poi giungere attraverso un percorso di scoperta orientato all’individuazione del perché, determinate dinamiche, si sono strutturate nel tempo e con che scopo.
Nel mio lavoro cerco di unire rigore clinico e umanità: uno spazio sicuro, competente, ma anche profondamente umano, in cui poter esplorare senza giudizio e trovare una direzione che abbia senso per la propria storia.